L’11 Novembre, tutti insieme scendiamo in piazza

PDCdP

L’11 novembre, tutte e tutti insieme, scendiamo in piazza. Per l’Europa che vogliamo, per l’Italia che meritiamo.

Sanità: Il governo favorisce i privati, in piazza 11 novembre a difesa SSN pubblico e universalistico.

Il Governo si appresta a varare una manovra senza assicurare al Servizio Sanitario Nazionale l’adeguato finanziamento. Una scelta che penalizza la sanità pubblica e universalistica favorendo quindi implicitamente la sanità privata. Ma colpire la sanità pubblica significa non solo mettere a repentaglio un servizio fondamentale e universalistico ma aumentare le disparità e le disuguaglianze.
 
Perché chi ha le risorse per farlo si rivolgerà alle prestazioni del privato, gli altri, ovvero la stragrande maggioranza della popolazione dovrà fare i conti con liste d’attesa più lunghe, tagli dei servizi e tutto quello che conosciamo.
 
Una deriva inaccettabile.
 
Anche per questo, per difendere il Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universalistico e per dire forte e chiaro al Governo che così non va, l’11 novembre saremo in piazza a Roma.

Le cronache si incaricano ogni giorno di segnalarci il dramma di migliaia e migliaia di nostri concittadini alle prese con le carenze dei servizi sanitari. I Pronto Soccorso che esplodono per bisogni di cura che andrebbero soddisfatti da una robusta medicina territoriale e di prossimità, i professionisti che, di fronte a retribuzioni inadeguate, minacce e disorganizzazione, fuggono dal SSN per andare all’estero, in pensione o nel privato, i più poveri che sono costretti a rinunciare alle cure, in un periodo in cui il costo della vita, come ricorda anche oggi l’Istat, aumenta mentre salari e stipendi restano fermi. Da mesi esperti, forze sociali e amministratori delle Regioni lanciano un allarme sulle condizioni del SSN. Ma il Governo Meloni, dopo aver già ridotto i fondi per l’anno in corso, è sordo e prepara nuovi tagli. Tutto questo è inaccettabile. Ieri il Pd e le opposizioni hanno votato contro lo scostamento di Bilancio proprio perché non c’è nessun impegno serio sul finanziamento della Sanità. Se ci si indebita si deve almeno fare per una buona causa e la salvaguardia della salute dei cittadini deve essere una priorità assoluta. Serve un incremento costante e progressivo del Fondo Sanitario Nazionale e servono misure straordinarie per assumere il personale necessario e per l’abbattimento delle liste d’attesa. Su questo continueremo a batterci per cambiare direzione nella Legge di Bilancio.

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